4 Maggio 2018
MALI -Samè è una parte del settore pastorale di Bajalan che si trova nella parrocchia del Sacro-Cuore della cattedrale di Bamako. L’Associazione ha inviato, l’importo di €.3.500,00, come quota per la realizzazione di un pozzo artesiano profondo mt. 51,00.
Il parroco Jean Iosef ci invia il ringraziamento della popolazione.
Francesco d’Assisi
[…]
Laudato si’ mi’ Signore, per sor’acqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
[…]
(“Laudes creaturarum”)
***
Jorge Luis Borges
IL SUD
Da un tuo cortile aver guardato le antiche stelle, dalla panchina in ombra aver guardato quelle luci disperse che non so ancora chiamare per nome né ordinare in costellazioni, aver sentito il cerchio d’acqua nel segreto pozzo, l’odore del gelsomino e della madreselva, il silenzioso uccello addormentato, la volta dell’androne, l’umido – forse son queste cose la poesia.
(da “Fervore di Buenos Aires”,1923, traduzione di Tommaso Scarano)
Un aiuto concreto e ben gradito, quello che Don Sergio ha inviato: e tuttavia evoca una serie di significati metaforici che oltrepassano il limite fisico. L’acqua è infatti un bene prezioso per tutti i viventi, e anche una realtà che assume profondo valore simbolico fin dalle culture più antiche.
Ecco qui di seguito due variazioni sul tema dell’acqua, assai distanti nel tempo e nella dislocazione geografica. Per Francesco d’Assisi l’acqua è la creatura “sorella”, evocata nelle sue qualità positive, che si fa strumento di lode al Creatore; nella poesia di Borges, ambientata in una Buenos Aires del tempo perduto, l’acqua è associata all’immagine circolare del “pozzo” che racchiude in sé qualcosa di arcano e intrinsecamente poetico.
Francesco d’Assisi
[…]
Laudato si’ mi’ Signore, per sor’acqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
[…]
(“Laudes creaturarum”)
***
Jorge Luis Borges
IL SUD
Da un tuo cortile aver guardato
le antiche stelle,
dalla panchina in ombra aver guardato
quelle luci disperse
che non so ancora chiamare per nome
né ordinare in costellazioni,
aver sentito il cerchio d’acqua
nel segreto pozzo,
l’odore del gelsomino e della madreselva,
il silenzioso uccello addormentato,
la volta dell’androne, l’umido
– forse son queste cose la poesia.
(da “Fervore di Buenos Aires”,1923, traduzione di Tommaso Scarano)