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“L’uomo del faro esce con la barca, scruta, perlustra, va verso l’aperto. Il tempo e il mare hanno di queste pause.”

Mariarosa Tabellini commento a  Riapre la Chiesa di San Miniato

Sulla riva

da “Onore del vero” di Mario Luzi

I pontili deserti scavalcano le ondate, anche il lupo di mare si fa cupo.

Che fai? Aggiungo olio alla lucerna, tengo desta la stanza in cui mi trovo

all’oscuro di te e dei tuoi cari.

La brigata dispersa si raccoglie, si conta dopo queste mareggiate.

Tu dove sei? Ti spero in qualche porto…

L’uomo del faro esce con la barca, scruta, perlustra, va verso l’aperto.

Il tempo e il mare hanno di queste pause.

(da M. Luzi, “Tutte le poesie”, Garzanti, Milano, 1988)

Ecco, per me don Sergio è colui che ci ha traghettati attraverso questo mare purgatoriale, aiutato dai tanti che tenevano accesa la lucerna della speranza. Il popolo di San Miniato si è raccolto: rimane qualche amarezza, e l’ansia, forse, per ciò che ancora dev’essere fatto, ma è la gioia a dominare. Qualcuno si è disperso (in tutti questi anni, qualcuno non c’è più, qualcun altro è andato lontano): anche a loro va il pensiero dell’«uomo del faro». Di certo Luzi non pensava a una situazione come quella che ha vissuto la nostra comunità parrocchiale, ma è prerogativa della poesia curvarsi all’interpretazione degli accadimenti, e dar loro un senso. È don Sergio il nostro «uomo del faro».

Mario Luzi riprende il tópos letterario della navigazione per rappresentare un’umanità che, dopo la tempesta, riacquista la speranza e si ritrova riunita. La prima parte della poesia mostra l’infuriare della tempesta, che desta preoccupazione anche in chi è più esperto («anche il lupo di mare si fa cupo»), mentre il poeta, che si sente parte di questa umanità, si mantiene desto aspettando che passi («aggiungo olio alla lucerna»). La seconda parte presenta gli abitanti («la brigata») che, passata la tempesta, si raccolgono sulla riva dopo lo scampato pericolo. Ma c’è chi, vigile («l’uomo del faro»), esce con la barca, a scrutare che non ci sia qualcuno ancora disperso.

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