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Una poesia di David Maria Turoldo per gioire insieme (m.r.t.)

DAVID MARIA TUROLDO
Lo dirò con un sorriso
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.

 
I
Andrò in giro per le strade
zufolando, così,
fino a che gli altri dicono: è pazzo!
E mi fermerò soprattutto coi
bambini a giocare in periferia,
e poi lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri
e saluterò chiunque incontrerò sulla via
inchinandomi fino a terra.
E poi suonerò con le mie mani
le campane sulla torre
a più riprese
finché non sarò esausto.
E a chiunque venga
anche al ricco dirò:
siediti pure alla mia mensa,
(anche il ricco è un povero uomo) (…).
II
Tutto è un suo dono
eccetto il nostro peccato.
Ecco gli darò un’icona
dove lui bambino guarda
agli occhi di sua madre:
così dimenticherà ogni cosa.
Gli raccoglierò dal prato
una goccia di rugiada
è già primavera
ancora primavera
una cosa insperata
non meritata
una cosa che non ha parole!
e poi gli dirò d’indovinare
se sia una lacrima
o una perla di sole
o una goccia di rugiada (…).

I II
Non credo più neppure alle lacrime,
e queste gioie sono tutte povere:
metterò un garofano rosso sul balcone
canterò una canzone
tutta per lui solo.
Andrò nel bosco questa notte
e abbraccerò gli alberi
e starò in ascolto dell’usignolo,
quell’usignolo che canta sempre solo
da mezzanotte all’alba.
E poi andrò a lavarmi nel fiume
e all’alba passerò sulle porte
di tutti i miei fratelli
e dirò a ogni casa: “pace!”
e poi cospargerò la terra
d’acqua benedetta in direzione
dei quattro punti dell’universo,
poi non lascerò mai morire
la lampada dell’altare
e ogni domenica mi vestirò di bianco.
IV
Io vorrei donare una cosa sola al Signore,
ma non so che cosa.
E non piangerò più
non piangerò più inutilmente;
dirò solo: avete visto il Signore?
“E dirò a tutti: PACE!”
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso,
poi non dirò più niente.

(David Maria Turoldo, O sensi miei… Poesie 1948-1988, Rizzoli, Milano 1996)

Da Maria Rosa Tabellini