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SITO  Parrocchia del Corpus Domini in San Miniato alle Scotte

SITO Parrocchia del Corpus Domini in San Miniato alle Scotte

😘 LA CARITA' NON HA FERIE – IBAN CARITAS: IT72T0103014204000000262287 – IBAN PARROCCHIA: IT32A0103014204000000065020 Parrocchia del Corpus Domini in San Miniato alle Scotte . via A.Moro, 4 – 53100 Siena

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MENU – INFORMAZIONI DAL SITO / RICHIESTE

ORARIO LITURGIE – CORSI PRE MATRIMONIALI – CATECHISMO

Feriale:      17,30 Prefestivo:    18,30 Festivo:       8,30 11,15

Diapositiva13

IL CATECHISMO INIZIA DALLE 3^ CLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA E DURA DUE ANNI

GIORNI DI CATECHISMO 
Presso i locali parrocchiali, con accesso da P.za Togliatti, 19.

  •  3° Elementare il Mercoledì dalle ore 18,15 alle ore 19,15
  •  4° Elementare il Giovedì dalle ore 18,15 alle ore 19,15

Catechiste:
Per 3° Elementare Teresa cell. 339 4165302;
Per 4° Elementare Daniela cell. 338 8719637.
Informazioni: per avere  notizie contattare la Parrocchia.

Parrocchia promotrice della Onlus ” a riveder le stelle -Onlus per l’Africa”

https://arivederlestelle.blog/

Pierluigi Olla autore dell’opera posta sul tabernacolo

Pierluigi Olla nel suo laboratorio
Pierluigi Olla nel suo laboratorio

La chiesa di San Miniato si arricchisce con una seconda opera del Maestro Pierluigi Olla

La Sacra Famiglia

Commento di Don Sergio

31 Gennaio 2021 – LA SACRA FAMIGLIA – benedizione alla presenza dell’Autore “Maestro” Pierluigi Olla

31 Gennaio 2021 – La Chiesa si é arricchita di una bellissima rappresentazione della Sacra Famiglia dell’Artista Pierluigi Olla.

2021 FOTO BENEDIZIONE SACRA FAMIGLIA 1

Siena-chiesa-di-san-miniato-alle-scotte-la-sacra-famiglia-del-maestro-pierluigi-olla/

AIUTARE LA CARITAS TRAMITE BONIFICO

Gruppo volontari Caritas
Gruppo volontari Caritas

Per chi vuole aiutare la caritas della Parrocchia di San Miniato alle Scotte, forniamo  IBAN:                  IT72T0103014204000000262287

Raccolta alimentare Coop San Miniato
Raccolta alimentare Coop San Miniato

 

 

 

 

2020 12 Osservanza

Aiuti alimentari dai Terziari Francescani dell’Osservanza

Attualmente ( 05/04/2021) assistiamo n. 41 famiglie, fornendo settimanalmente un pacco viveri, frutta e verdura disponibile.2021 01 Epifania 7

Epifania 2021 Le calze della Befana da “Noi Siena”

Il presepe, cosa vuol dire e perchè farlo

Caritas Parrocchiale

Indumenti usati

La distribuzione degli indumenti usati é possibile solo tramite prenotazione.  Utilizza il modulo “Contattaci”

Il ricevimento degli abiti dismessi é attivo preferibilmente nei giorni di:
Mercoledì e Giovedì dalle ore 8,30 alle ore 12,30.
 NON SI PRENDONO MOBILI ED ALTRI SUPPELLETTILI.

GLI INDUMENTI DEBBONO ESSERE COMPLETI ED IN BUONO STATO DI CONSERVAZIONE.

SI PRENDONO SOLO LIBRI DI NARRATIVA PER RAGAZZI

NON SI ACCOLGONO – NON SERVONO:
ENCICLOPEDIE
LIBRI IN GENERE
ATTREZZATURE VARIE PER NEONATI;
STOVIGLIE SPAIATE E SBRECCATE;
PENTOLE, PADELLE IN CATTIVO STATO;
ATTREZZATURE ELETTRICHE;
ATTREZZATURE PER SCIARE E PER SUB;
GIOCATTOLI PRIVI DI CONFEZIONE.

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Pacchi viveri (famiglie segnalate da Caritas Diocesana e Servizi Sociali)

Prosegue per alcune famiglie la consegna a domicilio.

IL FONTE BATTESIMALE – REALIZZAZIONE DI GIANCARLO DEFENDI

CHIESA DEL CORPUS DOMINI – Nuovo Fonte Battesimale di DEFENDI GIANCARLO

Posizione della Chiesa del Corpus Domini in San Miniato alle Scotte - Siena

Via A.Moro n.4 - San Miniato Siena
0577 330163
LUN-MAR-MER-GIO-VEN dalle 18,30 alle ore 19,30

21 GIUGNO 2019 RICORRENZA 50 ANNI DI SACERDOZIO DI DON SERGIO

21 GIUGNO FESTEGGIATI I 50 ANNI DI SACERDOZIO DI DON SERGIO – IL GRUPPO DEI FESTEGGIANTI ED IL SALUTO DELL’ARCIVESCOVO MONS. PAOLO AUGUSTO LOJUGICE

Siena 21 Giugno 2019 – SAN MINIATO HA FESTEGGIATO IL 50° ANNIVERSARIO DELL’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON SERGIO VOLPI, CON LA VISITA DELL’ARCIVESCOVO MONS. AUGUSTO PAOLO LOJUDICE

Poesia “Per quanto sta in te”: la vita per Kostantinos Kavafis

Per leggere la poesia ed i commenti clicca sull'immagine
Clicca sull'immagine per leggere questa meravigliosa poesia di K. Kavafis " Per quanto sta in te"

Poesia “La Preghiera di una madre” di G.Ungaretti

clicca sullimmagine per la meravigliosa poesia di G. Ungaretti
clicca sullimmagine per la meravigliosa poesia di G. Ungaretti "La preghiera di una madre"

CANTA E SUONA CON NOI

Unisciti al Coro di San Miniato - Contatta - Stefano Chini 339 1039323

Gianriccardo Piccoli ha realizzato le opere poste ai lati dell’abside nella restaurata chiesa del Corpus Domini che “elaborano il tema del Corpus Domini nella circolarità della Carne che si fa pane e il pane che è Gesù si fa carne”

Clicca sulla foto per conoscere l'artista

In Africa con “a riveder le stelle…”

2019 01 Gruppo volontari con Maliani operati
2019 01 Gruppo volontari con Maliani operati
2019 01 Federica e Patrizia
2019 01 Federica e Patrizia
2019 01 Preparazione ambulatorio
2019 01 Preparazione ambulatorio
2019 01 Gianluca apre le casse inviate
2019 01 Gianluca apre le casse inviate
2019 01 Il gruppo di Volontari
2019 01 Il gruppo di Volontari
2019 01 Medico Maliano assiste
2019 01 Medico Maliano assiste
2019 01 Gianluca, Patrizia con Dottore Maliano
2019 01 Gianluca, Patrizia con Dottore Maliano

La Chiesa di San Miniato – Gli arredi e le opere

Clicca su immagine per Arredi ed opere d'arte

Giancarlo Defendi ha realizzato l’ambone e l’altare nella restaurata chiesa del Corpus Domini

clicca sulla foto per conoscere l'artista

L’amore di Filemone e Bauci

L'amore di Filemone e Bauci (clicca sull'immagine)

Non giudicare dalle apparenze – La trasfigurazione – ACCIO IL PAGLIACCIO

clicca su immagine per conoscere la storia di "ACCIO IL PAGLIACCIO"

Non far piangere una donna (Talmud)

Insegnamento di Gesù

“State molto attenti a non far piangere una donna:
poi Dio conta le sue lacrime!
La Donna é uscita dalla costola dell’uomo,
non dai suoi piedi perché debba essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale…….
un pò più in basso del braccio per essere protetta
e dal lato del cuore per essere amata.

LA VIA CRUCIS – Chiesa del Corpus Domini

La via Crucis Chiesa del Corpus Domini in San Miniato alle Scotte

DAL VERNACOLIERE DEL CURATO

Il telefonino – In chiesa

“Quando entrate in questa chiesa può essere che sentiate la “chiamate di Dio”.
Tuttavia é improbabile che vi chiami al cellulare.
Vi siamo grati se spegnete i telefonini.
Se volete parlare con Dio entrate, trovate un posto tranquillo e parlategli.
Se invece volete vederlo, inviategli un messaggio col telefonino mentre state guidando”.

Don Sergio in Africa (Febbraio 2019)

2019 01 Gianluca con Don Sergio in Africa clicca su foto per commento "L'uomo del faro"
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Gli Alpini con la Caritas parrocchiale

Il gruppo Alpini di Siena collabora con la Caritas parrocchiale per le raccolte alimentari

UNA BELLA POESIA DEL MESE DI OTTOBRE- FILEMONE E BAUCI

Narra dunque Ovidio che Giove e suo figlio Mercurio, senza farsi riconoscere, si recarono nel territorio della Frigia (una regione rurale dell’odierna Turchia). Non trovarono però facile accoglienza:

A mille case si affacciarono, chiedendo un luogo per riposare. Mille case furono sprangate con catenacci. Ma una li accolse, piccola davvero, coperta da stoppie e da canne di palude: però in essa, negli anni giovanili, si unirono Bauci, ora vecchia, Filemone, di pari età; in quella casa invecchiarono, e la povertà, accettandola e sopportandola con animo sereno, resero lieve. Non ha senso cercare là dentro padroni o servitori; due persone sono l’intera famiglia; essi comandano e sempre essi ubbidiscono. (vv. 678-686)

La casa è tanto piccola che i due ospiti per entrarvi sono costretti ad abbassare la testa… Non di meno, l’accoglienza è sollecita e generosa. Il vecchio fa sedere i due forestieri, mentre Bauci è affaccendata al focolare. A leggere, ne ricaviamo una dettagliata ricetta di spalla di maiale affumicata cotta in brodo aromatizzato, quindi gli ingredienti per una gustosa “insalatona” di erbe di campo arricchita di uova e olive; e poi noci, e fichi secchi (tutti cibi non propriamente romani, come si conviene a una mensa “esotica”). La tavola risulta in verità un po’ instabile, ma si rimedia mettendo un coccio sotto il piede più corto. Insomma: un perfetto quadretto rustico.
I due vecchietti cominciano a sospettare che ci sia qualcosa di strano quando si accorgono che il cratere del vino, tante volte giunto al fondo, spontaneamente si riempie di nuovo. Temono sia un segno avverso, forse una punizione per quelle troppo rustiche vivande. Bauci prende allora una drastica decisione: cucinerà per gli ospiti l’oca (l’unica che possiedono!) che vigila sull’umile casa. Ma l’oca sfugge, svolazza ben più svelta dei proprietari che la inseguono invano, impediti dall’età, finché si rifugia proprio presso i due celesti ospiti, che finalmente svelano la propria identità: «Siamo dèi!»
Gli dèi pagani sono sempre vendicativi: gli empi vicini saranno puniti per il loro egoismo con la distruzione di tutte le loro case, e solo i due vecchi coniugi saranno risparmiati. Così Filemone e Bauci, per mettersi in salvo, si avviano faticosamente verso la cima della collina lì presso, voltandosi a guardare indietro sgomenti: ogni cosa alle loro spalle è sommersa in una palude, e soltanto rimane intatta la loro capanna. Mentre i due piangono la sorte dei loro vicini (e ci paiono tanto più “umani” degli dèi…), quella vecchia capanna si trasforma in un tempio, con tanto di colonne e porte intagliate e pavimenti di marmo. «Qual è il vostro desiderio?» chiede infine Giove. La risposta è concorde:

«Chiediamo di essere sacerdoti e di custodire il vostro tempio; e poiché, uniti di cuore, abbiamo trascorso i nostri anni, una medesima ora ci sottragga tutti e due: che io non veda mai il rogo di mia moglie, né io da lei sia sepolto». (vv. 707-710)

Ed ecco infine la conclusione della storia: una conclusione gentile, una trasformazione doppia e parallela che suggella l’indissolubilità dell’unione dei due “corpi”:

Ai voti seguì il compimento. Furono custodi del tempio, finché loro fu concessa vita. Sfiniti dagli anni e dall’età, mentre per caso sostavano ai sacri gradini e narravano le vicende del luogo, Bauci vide che Filemone metteva frondi; il più vecchio Filemone vide che metteva frondi Bauci. E mentre già la cima andava crescendo sui volti d’entrambi, essi si scambiarono, finché poterono, mutue parole; e: «Addio, o consorte» insieme dissero; e insieme la corteccia coperse e cancellò le loro bocche. Ancora l’abitante di Tino addita colà i tronchi avvicinati, che furono i loro due corpi. (vv. 711-720. I passi nella traduzione in prosa sono tratti da Ovidio, Le Metamorfosi, testo latino a fronte, 2 voll. a cura di Enrico Oddone, Bompiani, Milano 1992)

Quelli che nella conclusione sono detti genericamente «tronchi avvicinati», all’inizio della storia – che qui non ho riportato – venivano invece specificati come una quercia e un tiglio, ancora visibili – si dice – ai viandanti che si recano in quelle terre. La quercia è emblema della durevolezza, della forza, della fedeltà («fedele come una quercia» sarà poi un motto del Romanticismo). Il tiglio è pianta molto longeva, dal profumo intenso, spesso assimilata all’amore per via delle foglie cuoriformi. Insomma: Ovidio non sceglie per le sue metamorfosi delle piante qualsiasi, ma alberi con significati ben definiti.

  • Raccontata da Maria Rosa Tabellini Partini
  • ECO PARROCCHIALE

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    Aderisce al coordinamento provinciale di libera

    Presso bottega
    di  Libera Terra, via
    Lucherini,12
    Siena@Libera.it

     

    Articoli del mese

    LA VITA – Per quanto sta in te

    Per quanto sta in te – (La Vita) di Kostantinos Kavafis

    mariarosa tabellini ha inserito un commento su La Liturgia di Domenica 25 Agosto 2019

    “Per quanto sta in te”: la vita per Kostantinos Kavafis

    2019 08 La vita

    E se non puoi la vita che desideri cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla
    nel troppo commercio con la gente
    con troppe parole e in un viavai frenetico.

    Non sciuparla portandola in giro
    in balia del quotidiano
    gioco balordo degli incontri
    e degli inviti
    sino a farne una stucchevole estranea.

    (da C. Kavafis, Settantacinque poesie, trad. N. Risi e M. Dalmàti, Einaudi, Torino, 1992)

    È un appello a non sciupare la vita (il verbo è ripetuto due volte, al v. 3 e al v. 6) «in un viavai frenetico», in un continuo avvicendarsi («commercio») di gente incrociata per caso.

    Tra il primo verso e quello finale si crea un collegamento: la vita è personificata, quasi fosse una donna, ed è come se il poeta dicesse: se non puoi avere la donna (o la persona) che desideri, almeno fa’ in modo che essa non sia un incontro superficiale lasciato in balia del caso (il «quotidiano / gioco balordo degli incontri / e degli inviti») e nemmeno un’estranea noiosa e assillante («una stucchevole estranea»). Forse la vita non sarà ugualmente quella che avremmo voluto vivere (quale sarebbe, poi?), ma almeno non l’avremo sprecata.

    Commento

    La parola-chiave di questo componimento è il verbo “sciupare”. Kavafis sottolinea a più riprese questo concetto: nel nostro andare, trascinarci apatici nella quotidianità noi sciupiamo la vita.

    La vita è l’essenza di ognuno di noi, ci appartiene come nient’altro su questa Terra, eppure sempre ci dimentichiamo che svilendola, offendendola, barattandola, spendendola “in un viavai frenetico” semplicemente strappiamo qualcosa a noi stessi.

    Se di tanto in tanto potessimo uscire dalla nostra condizione e guardarci dall’esterno, come forestieri in una terra sconosciuta, senza dubbio ci accorgeremmo che ci affanniamo per cose inutili, che corriamo dietro illusori ideali, che cerchiamo di ottenere ciò che non ci serve. Diventiamo fantocci di noi stessi.

    “Fermati”, sembra quasi che il poeta suggerisca ad ognuno di noi, “fermati e pensa”: pensa prima di gettarti nella massa informe di gente, prima di sprecare parole insensate, prima di considerare che ogni giorno è uguale a quello precedente e a quello che verrà. Certo sì la vita è contraddittoria e talvolta ingannevole, ma è irripetibile.

    È la nostra più grande alleata, non una “stucchevole estranea”.

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