Parrocchia in San Miniato alle Scotte – Siena
Chiesa del Corpus Domini
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La Liturgia di Domenica 10 Febbraio 2019
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Commento
Prima di essere la pietra su cui Cristo avrebbe fondato la sua Chiesa, Pietro-Simone è stato colui che ha percorso per intero il cammino pieno di passione impulsiva ed insieme di incertezze verso il suo Signore. Egli è stato in questo modo colui che ha percorso, prima di noi, l’itinerario che a ciascuno di noi è chiesto di percorrere.
Simone era un pescatore: ciascuno ha il suo lavoro e a ciascuno può capitare di faticare nel buio di tante notti e di non prendere nulla.
Ma interviene quella Presenza che chiede di lavorare sulla sua parola, cioè di vivere la propria esistenza all’interno di quell’avvenimento potente che è Cristo Signore e allora il nostro lavoro e la nostra esistenza trovano una fecondità mai prima conosciuta. In questo stesso momento ciascuno di noi percepisce la propria distanza da quell’abbraccio misericordioso ed insieme la propria estrema vicinanza.
Non saremo chiamati a fare altre cose, ma a farle per un altro scopo. Così Pietro continuerà ad essere pescatore, ma da allora in poi sarà pescatore di uomini.
Canto di ingresso:
Vocazione
Era un giorno come tanti altri, e quel giorno lui passò; era un uomo come tutti gli altri, e passando mi chiamò. Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello, come mai vedesse proprio me nella sua vita non lo so. Era un giorno come tanti altri, e quel giorno mi chiamò.
Tu, Dio, che conosci il nome mio, fa’ che ascoltando la tua voce io ricordi dove porta la mia strada nella vita all’incontro con te.
Era l’alba triste e senza vita, e qualcuno mi chiamò; era un uomo come tutti gli altri, ma la voce, quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato, una volta sola l’ho sentito pronunciare con amor. Era un uomo come nessun altro, e quel giorno mi chiamò.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore,
prostrati davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà
la tua famiglia, Signore,
e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te,
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Oppure:
Dio di infinita grandezza,
che affidi alle nostre labbra impure
e alle nostre fragili mani
il compito di portare agli uomini
l’annunzio del Vangelo,
sostienici con il tuo Spirito,
perché la tua parola, accolta da cuori aperti e generosi,
fruttifichi in ogni parte della terra.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Is 6,1-2.3-8)
Eccomi, manda me!
Dal libro del profeta Isaìa
Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:
«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
Tutta la terra è piena della sua gloria».
Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua colpa
e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 137)
Rit: Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
SECONDA LETTURA (1Cor 15,1-11)
Così predichiamo e così avete creduto.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Parola di Dio.
Forma breve (1Cor 15, 3-8.11):
Dalla lettera prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, a voi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 4,19)
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.
VANGELO (Lc 5,1-11)
Lasciarono tutto e lo seguirono.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore
* CREDO O SIMBOLO APOSTOLICO
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen,
*(Il Credo o Simbolo degli apostoli (Symbolum apostolorum) è un’antichissima formula di fede della religione cristiana.
Preghiera dei fedeli
Gesù ha sempre chiamato gli uomini ad ascoltarlo e a seguirlo. Ancora oggi, pur sapendo cogliere i segni dei tempi, il suo messaggio non ha perso nulla della sua forza.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, rendi feconda la nostra aridità.
1. Perché le nostre scelte non siano mai dettate dagli equilibri di potere ma sempre da giustizia e misericordia. Preghiamo.
2. Perché la consapevolezza di essere peccatori non sia per noi una condanna ma un’occasione per sentirsi accolti. Preghiamo.
3. Perché ci sforziamo di seguirti sempre una volta di più di quello che le nostre forze ci consentirebbero. Preghiamo.
4. Perché sappiamo lasciare ai nostri fratelli la libertà di scelta che tu hai lasciato a noi. Preghiamo.
O Padre, aiutaci a non avere paura del tuo messaggio di speranza e fa che comprendiamo che la nostra inadeguatezza è proprio ciò che tu vuoi che mettiamo a servizio. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Acclamazione al Santo (Bonfitto)
Santo, Santo, Santo il Signore
Dio dell’universo i cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Rit. Osanna, osanna,
osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene
nel nome del Signore. Rit.
Dossologia
AMEN! (Cerino R.N. 31)
Embolismo
TUO È IL REGNO (A.Kunc; RN 35 )
Preghiera sulle offerte
Il pane e il vino che hai creato, Signore,
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Rendiamo grazie al Signore
per la sua misericordia,
per i suoi prodigi verso i figli degli uomini;
egli sazia il desiderio dell’assetato e
ricolma di beni l’affamato. (Sal 107,8-9)
Oppure:
Beati coloro che piangono,
perché saranno consolati.
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia,
perché saranno saziati. (Mt 5,5-6)
Oppure:
“Maestro, tutta la notte
abbiamo faticato invano,
ma sulla tua parola getterò la rete”. (Lc 3,5)
Vieni con me
Quel mattino in riva al lago quante cose ho pensato
ogni cosa non ha senso non so fare il mio mestiere
mi sentivo inutile ma che ci sto a fare
sei passato per caso e mi hai detto così
Vieni con me ti darò da fare ogni giorno il mondo
ma se tu lo vuoi. (2v.)
Ho passato notti insonni a sentire certe voci
che venivano da dentro io dicevo sono sogni
no non è possibile sono un nulla io a cosa ti servo, solo tu lo sai.
Vorrei fare tante cose voglio la felicità
ho cercato in tutti i campi alla fine ho chiesto a te
Abbandona tutto vieni via con me non guardare indietro io sarò con te.
Andavamo su due strade hai svegliato il nostro amore
siamo corsi alla sorgente tu ci unisci nel tuo amore
ogni nostro istante non è nostro ormai
è di chi la vita avrà poi da noi.
Sono pronto a dirti si vengo dietro a te Signore
spesso dubito e mi fermo sono un uomo e tu lo sai
Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.
Ringraziamento
Magnificat (solo organo)
Canto di congedo
Prenderemo il largo
Questo è il nostro tempo, per osare, per andare,
la parola che ci chiama è quella tua.
Come un giorno a Pietro, anche oggi dici a noi:
getta al largo le tue reti insieme a me”.
RIT :Saliremo in questa barca anche noi, il tuo vento soffia già sulle vele. Prenderemo il largo dove vuoi tu, navigando insieme a te Gesù.
Questo è il nostro tempo, questo è il mondo che ci dai, orizzonti nuovi, vie d’umanità. Come un giorno a Pietro, anche oggi dici a noi:
“Se mi ami più di tutto segui me”.
RIT.
Navigando in mari della storia insieme a te,
la tua barca in mezzo a forti venti va.
Come un giorno a Pietro, anche oggi dici a noi:
se tu credi che tu non affonderai”.
RIT x2
(Liturgia da La Chiesa.it – Canti coordinati da Maestro Chini)
Sul Vangelo di Luca 5, 1-11: un pescatore tra le note. La canzone di Fabrizio de André
All’ombra dell’ultimo sole
S’era assopito un pescatore
E aveva un solco lungo il viso
Come una specie di sorriso
Venne alla spiaggia un assassino
Due occhi grandi da bambino
Due occhi enormi di paura
Eran gli specchi di un’avventura
E chiese al vecchio dammi il pane
Ho poco tempo e troppa fame
E chiese al vecchio dammi il vino
Ho sete e sono un assassino
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
Non si guardò neppure intorno
Ma versò il vino e spezzò il pane
Per chi diceva ho sete e ho fame
E fu il calore di un momento
Poi via di nuovo verso il vento
Davanti agli occhi ancora il sole
Dietro alle spalle un pescatore
Dietro alle spalle un pescatore
E la memoria è già dolore
È già il rimpianto d’un aprile
Giocato all’ombra di un cortile
Vennero in sella due gendarmi
Vennero in sella con le armi
Chiesero al vecchio se lì vicino
Fosse passato un assassino
Ma all’ombra dell’ultimo sole
S’era assopito il pescatore
E aveva un solco lungo il viso
Come una specie di sorriso
E aveva un solco lungo il viso
Come una specie di sorriso
Senza voler fare di Fabrizio De Andrè un santino, e rimanendo sul piano della lettura del testo, “Il pescatore” contiene manifestamente echi evangelici, in un contesto laico che non sopporta di essere piegato a manifesto di qualsivoglia ideologia: il pescatore, il vino e il pane sono parole semplici che da sempre richiamano il lessico evangelico. Inoltre c’è un «assassino» in fuga che dice «ho sete e ho fame» usando le parole del Cristo («Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere», Matteo 25, 35). Il pescatore lo accoglie, lo rifocilla e non gli chiede niente. Infatti, come ebbe a precisare De Andrè a proposito dei “pescuèi”, «qualsiasi cosa gli confidi, loro l’hanno già saputa dal mare». E nemmeno tradisce il fuggiasco all’arrivo dei gendarmi: anzi, mantiene un enigmatico «sorriso» sul viso segnato dal sole, fingendo di dormire. È un pescatore che conosce il vantaggio dell’ironica saggezza di Socrate.
Per chi ha in mente la melodia pacata e quasi elementare della canzone modulata sulla chitarra, non può non avvertire un senso di sereno appagamento nel chiudersi della giornata «all’ombra dell’ultimo sole».
Ora che la croce viene non di rado brandita all’incontrario (non sarebbe la prima volta nella storia…) a mo’ di spada per tenere lontano lo “straniero” in nome di un concetto di “identità” tutto sommato risibile e non coerente coi valori del Vangelo, ora che contro i «pescatori di uomini» (alla lettera: gli operatori delle ong nel Mediterraneo) viene indirizzata indiscriminatamente la macchina del sospetto (la più subdola delle macchine da guerra), il pescatore di De Andrè ci offre una immagine pacificante. Del resto, il samaritano, sempre nel Vangelo di Luca (un forestiero disprezzabile!), non chiese i documenti all’uomo ferito trovato per via prima di soccorrerlo. Come ha scritto papa Francesco: chi sono io per giudicare?
MRT
Complimenti Maria Rosa, un accostamento perfetto, tra il Vangelo ed un “poeta” attuale
R.V.